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Integrazione nelle tartarughe

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Integrazione nelle tartarughe

I cheloni in cattività nutriti in modo appropriato non dovrebbe richiedere un’integrazione con minerali e vitamine. Ma poiché la maggior parte non viene mantenuta in condizioni ottimali, si raccomanda un’adeguata integrazione per contrastare le limitazioni nelle diete. L’ipervitaminosi A iatrogena è una condizione potenzialmente fatale, facilmente indotta da preparazioni iniettabili, tanto è vero che oggi tutti i prodotti farmaceutici a base di vitamina A sono stati sospesi. Ad ogni modo, occorre prestare la dovuta attenzione nel calcolo delle dosi. In molte situazioni l’integrazione orale sarà del tutto adeguata, in particolare nei cheloni terrestri.

Le seguenti varie vitamine, minerali e oligoelementi dovrebbero essere somministrati ai chelonidi terrestri, preferibilmente come dieta equilibrata da una selezione di appropriata di fonti di cibo:

  • Vitamina A (formazione ossea e prevenzione dell’ipovitaminosi);
  • Vitamina D3 per un corretto sviluppo osseo;
  • Vitamine B1, B2, B6 e B12 per la crescita, il metabolismo cellulare, funzione del sistema nervoso centrale (SNC) ed eritropoiesi;
  • Pantotenato di calcio e acido folico per la crescita e l’appetito;
  • Vitamina E per la riproduzione e lo sviluppo muscolare;
  • Cloruro di colina per aiutare il metabolismo dei grassi;
  • Menadione per la produzione di protrombina;
  • Calcio e fosforo in adeguato equilibrio che è generalmente ritenuto maggiore di 1:1 e possibilmente altrettanto alto come 4:1 nelle tartarughe selvatiche al pascolo;
  • Ferro, rame, cobalto, manganese, magnesio, sodio e iodio.

Giovani tartarughe

Cibo inadeguato e irradiazione ambientale inadeguata di UVB sono tra gli errori più comuni commessi da allevatori meno esperti. Le riserve del sacco vitellino di nutrienti essenziali si esauriscono rapidamente subito dopo la schiusa facendo diventare i piccoli nati altamente suscettibili alle malattie nutrizionali. È saggio fornire un costante e basso livello di un integratore vitaminico appropriato. Questo dovrebbe contenere calcio, vitamina D3 e buoni livelli di vitamina A.

Nei cheloni semi-acquatici possono trascorrere fino a sei mesi prima che la vitamina A del sacco vitellino si esaurisca. È in questa fase che i segni clinici di carenza possono sopraggiungere all’improvviso se allevata per quasi sei mesi in maniera inadeguata.

Esemplari adulti

Con un’alimentazione adeguata, e in corretto regime di allevamento, la necessità di integrare la dieta della tartaruga adulta è limitata, al di fuori della stagione riproduttiva nelle femmine mature, anche se è improbabile che un’integrazione orale moderata dei cheloni adulti causerà comunque un danno.

Femmine riproduttive

La richiesta di calcio aumenta con la richiesta di calcificazione di uova ovulate. Le misurazioni del calcio e dell’albumina nel sangue mostrano aumenti apparenti durante i periodi di follicologenesi dovuti a Legame Ca2+/albumina. In questo momento le femmine cercheranno attivamente di mangiare materiale bianco come porcellana, pietre e ossa. Tale comportamento predispone all’ingestione di corpi estranei. È saggio aggiungere alla dieta un integratore bilanciato di calcio e vitamina D3.

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