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La funzione respiratoria nelle tartarughe

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La funzione respiratoria nelle tartarughe

La funzione respiratoria nelle tartarughe

Le tartaruhe possono tossire?

Le tartarughe terrestri

I cheloniani non possiedono un diaframma muscolare funzionale che separa le cavità toraciche e addominali. I polmoni sinistro e destro sono tuttavia distinti e sono separati da una forte membrana verticale. Il carapace esterno rigido impedisce la ventilazione attraverso movimenti costali. I movimenti indotti dai muscoli dei visceri, degli arti e delle cinture degli arti sono quindi responsabili di alterazioni della pressione intrapolmonare.
Una membrana pleuroperitoneale orizzontale (setto orizzontale), o pseudodiaframma, separa la cavità celeste dallo spazio aereo, ma, a differenza del diaframma dei mammiferi, questa membrana non subisce movimenti muscolari per favorire la ventilazione. La pressione intratoracica negativa derivata dal diaframma non è richiesta per raggiungere l’inflazione polmonare, che è invece principalmente controllata dai summenzionati movimenti muscolari antagonistici degli arti pelvici e pettorali (Gans & Hughes 1967; Wood & Lenfant 1976; Davies 1981). In effetti, il setto orizzontale è teso e quindi tirato verso il basso da movimenti degli arti. Ciò aumenta l’area occupata dai polmoni, che sono in tensione tra il carapace e il setto orizzontale, e facilita l’ispirazione.
La respirazione può essere mantenuta nonostante ampie fratture del carapace (Boyer & Boyer 1996; SM: osservazione personale).
 

I cheloniani sono incapaci di rimuovere le secrezioni e il materiale estraneo dal tratto respiratorio inferiore.

Non sono in grado di tossire, poiché mancano di un diaframma muscolare e la clearance ciliare del materiale respiratorio non continua fino alla glottide (Frye 1991a; Murray 1996).

Boyer & Boyer (1996) suggeriscono che questo è il motivo per cui la polmonite è spesso disastrosa nei cheloniani.

 

Le tartarughe acquatiche

Molte tartarughe acquatiche utilizzano la respirazione extrapolmonare durante i periodi di inattività, ma devono essere in superficie per l’aria quando attive (Boyer & Boyer 1976).
La respirazione extra-polmonare nello stagno, nelle tartarughe acquatiche e sotto il collo può coinvolgere la faringe, le borse cloacali e, in misura minore, la pelle (Davies 1981). Nella tartaruga a guscio molle (Trionyx spp.), Girgis (1961) suggerisce che lo scambio di ossigeno faringeo, attraverso papille villiforme altamente vascolarizzate in bocca, è responsabile per circa il 30% dell’assorbimento di ossigeno sott’acqua, il resto si verifica attraverso il corazza coriacea e plastron. Evans (1986) spiega che nell’acqua calda queste tartarughe devono emergere per prevenire l’annegamento, presumibilmente a causa di un aumento del metabolismo.
lo scambio extra-polmonare di ossigeno è invece limitato nelle specie semi-acquatiche come Trachemys scripta.

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