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Olfatto nelle tartarughe
L’olfatto nelle tartarughe è tutt’oggi oggetto di ricerca scientifica. Nei rettili si assiste ad un peculiare sviluppo del sistema olfattivo primario, lo dimostra il fatto che l’area del cervello che presiede a questo senso è molto sviluppata. Questo risulta essere essenziale per la ricerca del cibo in cooperazione con il sistema accessorio dell’organo di Jacobson.
Le tartarughe neonate hanno un ben sviluppato sistema di imprinting olfattivo.
Molti animali sembrano in grado di distinguere tra alimenti con e senza farmaci (come nel caso della presenza della enrofloxacina). Alcuni sembrano non gradire il sapore di alcuni farmaci orali. Molti animali mostrano una preferenza per gli alimenti che sono stati addolciti con l’aggiunta di soluzioni di zucchero diluito, altri preferiranno mangiare frutti che hanno iniziato a marcire.
Gli animali ipovedenti spesso rispondono positivamente all’odore del cibo quando vengono strofinati tra le dita del medico immediatamente prima delle loro narici.
Allard (1949) e Fitch (1965) hanno entrambi scoperto che le tartarughe scatola erano in grado di discriminare tra alimenti avvolti in modo simile e articoli non alimentari usando il loro senso dell’olfatto.
Organo di Jacobson
Costituisce un secondo sistema olfattivo indipendente. Esso è innervato da un suo nervo autonomo e raggiunge un proprio bulbo olfattivo accessorio. L’organo, nelle tartarughe terrestri come in alcuni rettili quali i coccodrilli, a differenza di quelle acquatiche, non è in connessione diretta con la bocca.
Nelle tartarughe d’acqua funziona come una via di mezzo tra l’olfatto e il gusto e serve a percepire molecole odorose presenti nell’aria. In pratica usando questo organo di senso è come se le tartarughe “assaggiassero” l’aria. A volte si vede una tartaruga gonfiare ritmicamente la gola: lo fa per aumentare la percezione delle particelle odorose presenti nell’aria, come un cane che “sniffa” gli odori.
Le tartarughe utilizzano questi sensi così sviluppati per la ricerca del cibo, per avvertire la presenza di predatori e anche per la ricerca del partner durante la stagione riproduttiva. Le femmine pronte ad accoppiarsi emettono delle sostanze odorose, i feromoni, che noi non avvertiamo ma che i maschi possono rilevare a notevoli distanze, attirandoli verso il possibile partner.