Chelodina mccordi

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Chelodina mccordi
Tartaruga dal collo di serpente dell'isola di Roti (Chelodina mccordi), nota anche come tartaruga dal collo di serpente di McCord.

Stato conservazione

In pericolo critico (IUCN Versione 3.1 – 2001)

Classificazione scientifica

DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumAcchordi
ClasseReptilia
OrdineTestudines
SottordinePleurodira
FamigliaChelidae
GenereChelodina
SottogenereChelodina
SpecieC. mccordi
Nome binominaleChelodina mccordi
Rhodin, 1994
SinonimiChelodina mccordi
Rhodin, 1994
Chelodina timorensis
McCord et al., 2007
SottospecieTestudo graeca ssp. terrestris
(Forskål, 1775)

 

 

Tartaruga dal collo di serpente dell'isola di Roti (Chelodina mccordi), nota anche come tartaruga dal collo di serpente di McCord.
Tartaruga dal collo di serpente dell’isola di Roti (Chelodina mccordi), nota anche come tartaruga dal collo di serpente di McCord.

Nel 2007, oltre 10 anni dopo la prima descrizione, sono state scoperte due varietà, una endemica della punta più orientale dell’isola di Timor-Est, e un’altra distribuita nella zona orientale di Roti.

Descrizione e aspetto fisico

Chelodina mccordi è una specie appartenente alla famiglia Chelidae, la più numerosa del sottordine Pleurodira. Viene descritta per la prima volta come specie a sè (Rhodin, 1994) differenziandosi da Chelodinia novaeguineae.

Al Primo sguardo quello che salta all’occhio è, come per tutte le specie del genere Chelodina, il lungo collo che, in totale estensione, può quasi risultare lungo come l’intero carapace.

Le dimensioni degli esemplari adulti sono medie e raramente il carapace supera i 22 cm di lunghezza.

Il carapace dei baby è completamente nero ma presenta dei puntini gialli lungo tutto il bordo mentre il piastrone è caratterizzato da un forte contrasto tra il nero di fondo è il brillanti spot gialli.

È abbastanza facile, se non si presta particolare attenzione, confondere C. mccordi con C. longicollis, in quanto specie morfologicamente simili; è tuttavia possibile notare alcuni puntini neri all’interno delle macchie gialle del piastrone dei baby C. mccordi che invece sono del tutto assenti in C. longicollis. Dopo le prime settimane di vita, gli spot gialli tendono a scurirsi e il piastrone assume una colorazione uniforme. Con il progredire della crescita i colori si fanno sempre più spenti: il piastrone schiarisce fino a diventare color giallo/crema e in alcuni casi presenta alcune chiazze più scure negli scudi pettorali ed intergulari.

Il carapace in seguito alla prima muta schiarisce fino a raggiungere diverse gradazioni di marrone come, a seconda degli esemplari, possono variare dal color nocciola all’ebano. Il lungo collo invece è di colore grigio ed è ricoperto da piccoli tubercoli.

Carattere

C. mccordi è una specie diurna, molto attiva e per nulla timorosa dell’uomo; se maneggiata ritrae istantaneamente collo e zampe e, sovente, soffia con prepotenza attraverso il naso.ciò nonostante non è una specie aggressiva e non è affatto mordace se maneggiata al di fuori dell’acqua.

Tuttavia particolare attenzione deve essere posta ai morsi che alcuni esemplari possono sferrare alle mani, mentre queste sono immerse in acqua, in quanto vengono scambiate per cibo.pur non avendo un becco corneo il morso è piuttosto violento e può causare piccole ferite. Non ho mai riscontrato problemi di convivenza fra gli individui è diversamente da altre specie di tartarughe, è possibile la convivenza anche fra esemplari maschi dello stesso sesso, purché di dimensioni simili. L’unica regola da tenere in considerazione è quella di allevare esemplari nella stessa vasca solo se hanno dimensioni affini, poiché sono frequenti mossi durante la somministrazione del cibo in quanto le C. mccordi  sono notoriamente fameliche. Mi è capitato, infatti, di osservare un esemplare adulto che, intendo a sferrare un morso a un latterino, ha, in avvertitamente ingoiato completamente la testa di un giovane esemplare; fortunatamente l’episodio non ha avuto spiacevoli conseguenze, perché la testa ingoiata essere espulsa dopo qualche secondo. È facile distinguere gli esemplari allevati in comunità perché presentano quasi sempre alcune cicatrici al collo e alla testa.

Un comportamento caratteristico di questa specie è il cosiddetto “bobbing”, che consiste nel mettere in vibrazione nervosamente la testa. Questo comportamento è stato osservato in tutti gli esemplari, sia adulti che Sab adulti, indipendentemente dal sesso. Questa specie è un’ottima nuotatrice e trascorre la maggior parte del tempo sommersa. 

Distribuzione e habitat

Chelodina mccordi è originaria della parte occidentale dell’isola di Roti, appartenente all’arcipelago indonesiano, a nord ovest dell’Australia.

Nel 2007, oltre 10 anni dopo la prima descrizione, sono state scoperte due varietà di Chelodina mccordi,  una endemica della punta più orientale dell’isola di Timor-Est È un’altra distribuita nella zona orientale di Roti.

Data la posizione geografica del luogo d’origine (latitudine 10° sud, longitudine 123° est), il clima di questa zona è tropicale e Chelodina mccordi non effettua letargo o Brumazione.

Un fatto che ha dell’incredibile, è la testimonianza di un allevatore italiano, uno dei precedenti proprietari di una femmina adulta che allevo: l’esemplare era scappato, quando misurava solo qualche centimetro, dalla vasca all’aperto in cui veniva allevata in estate ed è stato ritrovato la primavera successiva, dopo un intero inverno trascorso fuori dall’acqua nel centro Italia.

Le temperature sono relativamente costanti durante tutto l’anno e la massima escursione termica annuale registrata si attesta attorno ai 15 °C.

Sono presenti esclusivamente due stagioni, di uguale durata: la Studio umida, che comincia novembre e si conclude ad aprile, caratterizzata da elevate temperature e abbondanti piogge (circa il 95% delle precipitazioni annuali cade proprio in questi mesi) è una stagione secca, che copre i rimanenti mesi.

Mantenimento in cattività

Data la considerevole dimensione degli esemplari con collo in estensione è opportuno fornire un’ampia vasca agli esemplari allevati.

Un trio adulto dovrebbe avere a disposizione un acquario di almeno 400-500 l.

L’arredamento deve essere minimo per esemplari adulti o Sab adulti: è sufficiente disporre qualche radice in un angolo dell’acquario per permettere il riposo e fornire un posto riparato. È opportuno, invece, fornire numerosi nascondigli agli esemplari appena nati, avendo cura di non creare eccessivi ingombri che potrebbero bloccare gli animali e soffocarli. Un’aria emersa non è necessaria per questa specie. Se si intende riprodurre questa specie è necessario creare una zona di deposizione di opportune dimensioni, riempita di sabbia leggermente inumidita.

L’acqua necessita di potenti filtri: Chelodina mccordi può essere soggetta a malattie epidermiche come micosi ed infezioni batteriche e, proprio per questo motivo, acqua ben filtrata e frequenti cambi parziali sono fondamentali per evitare il manifestarsi delle suddette malattie.

Chelodina mccordi può essere allevata all’aperto durante il periodo estivo, avendo cura di controllare che la temperatura ambientale sia compatibile con quella dell’habitat naturale e che non vi siano sbalzi repentini fra giorno e notte.

Questa specie è, comunque, in grado di sopportare anche temperatura è più bassa rispetto a quella presente nel suo habitat naturale (ROMPP 2002).

Temp (°C)GenFebMarAprMagGiuLugAgoSetOttNovDic
media272727272726262727282828
massima313131323231313233333332
minima242423232222212122232324
Umidità Relativa (%)717269555148454445495567
Precipitazioni (mm)3893662216428105321889246
Ore di luce (H/giorno)6,16,97,28,98,99,29,39,810,29,38,86,6

 

 

Tartaruga dal collo di serpente dell'isola di Roti (Chelodina mccordi), nota anche come tartaruga dal collo di serpente di McCord.
Tartaruga dal collo di serpente dell’isola di Roti (Chelodina mccordi), nota anche come tartaruga dal collo di serpente di McCord.

Dieta

Chelodina mccordi necessita di una dieta carnivora: è quindi possibile offrire latterini, gamberetti, tarme della farina, lombrichi e budino per le tartarughe. Quest’ultimo è molto importante per garantire un corretto sviluppo degli esemplari ed è consigliabile somministrarlo con maggior frequenza alle femmine gravide, che daranno la luce uova perfettamente calcificata e resistente.

Gli esemplari baby necessitano di un’alimentazione giornaliera mentre è meglio ridurre progressivamente la frequenza dei pasti con la crescita, fino ad alimentare uno o due volte alla settimana gli esemplari adulti.

Dimorfismo sessuale

Il dimorfismo sessuale è poco marcato. Il principale indice del sesso e la coda, la quale più grossa e la cloaca è posta all’estremità negli esemplari di sesso maschile, mentre le femmine hanno coda di dimensione generalmente contenute.

Spesso il piastrone del maschio è leggermente inarcato, per facilitare l’accoppiamento con la femmina che possiede, invece, un piastrone piatto o leggermente bombato.

I primi caratteri che permettono di determinare il sesso si manifestano attorno ai 10 cm di lunghezza di carapace anche se spesso è necessario attendere che gli esemplari raggiungano almeno le dimensioni di 14-15 cm per essere stati con certezza.

Accoppiamento e deposizioneuale

L’atto è introdotto dal maschio che, generalmente, annusa la cloaca della femmina mentre la insegue con insistenza per tutto l’acquario; è possibile osservare questo comportamento per sbagliate settimane, fino a quando questa non si concede al maschio. Talvolta opportuno lasciare il maschio per almeno 46 settimane all’interno della piccola vasca (100 l circa) ed inserire in un successivo momento la femmina: la prolungata mancanza della femmina durante l’isolamento e gli spazi ridotti possono rivelarsi elementi chiave per favorire l’accoppiamento. Una volta riuscito il tentativo di mobilizzare la femmina, il maschio comincia ad effettuare il bobbing con il lungo collo in totale estensione sopra al carapace dell’esemplare femmina, rivolgendo la sua testa verso quella della femmina che, anche se è quasi totalmente ritratta all’interno del guscio, risponde al bobbing maschile. Una volta sottomessa completamente, comincia il vero e proprio accoppiamento: il maschio apre spesso la bocca e fonde giorni nervosamente il proprio collo a destra e a sinistra.

Se l’accoppiamento ha avuto esito positivo sarà possibile sentire la presenza della Uova dopo qualche settimana palpando delicatamente la femmina.

Non è necessario preoccuparsi se le uova non vengono deposte subito, in quanto possono trascorrere anche diverse settimane prima che vengono rilasciate.

In questo periodo una diminuzione dell’appetito dell’esemplare e del tutto normale.quando la deposizione imminente, la femmina abbandona l’acqua e comincia a scavare nella sabbia della zona emersa, creando una camera profonda circa 10-15 cm.

È possibile che la deposizione vera e propria sia preceduto da alcuni tentativi di scavo. Una volta terminata la deposizione la femmina ricopre con estrema cura il nido, liscia la sabbia (rendendo difficile per un possibile predatore in natura distinguere l’esatto punto in cui le uova sono state deposte) e ritorno in acqua.le uova, preventivamente marcate, vengono trasferite tempestivamente in incubatrice.

Incubazione

Le uova di Chelodina mccordi misurano circa 30 × 20 mm ed hanno un guscio resistente. Vengono deposte, mediamente, 8-14 uova e ogni anno sono possibili fino a quattro deposizioni per ciascuna termina. Questo elevato ritmo riproduttivo è probabilmente frutto delle condizioni di allevamento in cattività e non rispecchia ciò che accade in natura (ROMPP, 2002).

Per l’incubazione artificiale è necessario un substrato di vermiculite e acqua con rapporto (in volume) 1:1. È bene evitare di incubare le uova nella sabbia, in quanto potrebbe essere non mi dice eccessivamente e portare alla prematura rottura delle uova, anche dopo poche settimane dalla deposizione. Ho perso alcune uova proprio per questo motivo e ho trovato all’interno del guscio embrione a diversi stadi di evoluzione, ma, purtroppo, anche quelli più sviluppati non sono riusciti a sopravvivere in seguito alla rottura dell’involucro. Le temperature consigliabili per un corretto sviluppo sono comprese tra i 28 °C e 30 °C i tempi di incubazione riscontrati alle temperature consigliate sono piuttosto lunghi (in alcuni casi superano i 130 giorni) e possono trascorrere anche 30 giorni tra la schiusa del primo uovo è l’ultimo della stessa deposizione.

La percentuale di uomo asconde rispetto a quella dei posteri attestato nell’85 90% negli esemplari completamente maturati (ROMPP, 2002); percentuali di successo inferiori se non riscontrati in esemplari giovani e nelle prime deposizioni.

Cura dei baby

I piccoli, alla nascita, vengono trasferite all’interno di un piccolo barattolo contenente una miscela di acqua e vermiculite che viene riposto in incubatrice.dopo due-tre giorni i piccoli vengono trasferiti in una vaschetta in pochi centimetri di acqua, ad una temperatura di 27 28 °C. È bene evitare temperature superiori, in quanto possono causare la proliferazione di infezioni batteriche e/o funinee. I piccoli sono ottimi nuotatori fin dei primi giorni di vita ma è buona norma controllare che riescono a raggiungere la superficie per respirare appena introdotti in acqua.i baby necessitano di un’alimentazione giornaliera basata sul cibo granulare per tartarughe acquatiche.la crescita durante le prime settimane di vita è molto veloce se le sembrare in perfetta salute ed è possibile abbassare gradualmente la temperatura dei primi mesi.

Conservazione e status giuridico

Chelodina mccordi  È inserita nella lista rossa IUCN come Critically Endangered e dal 2004 in Appendice II C.I.T.E.S., oltre che in Allegato B del Regolamento CE N. 338/97.