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Testudo graeca terrestris

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Testudo graeca terrestris

Classificazione scientifica

Dominio:Eukaryota
Regno:Animalia
Phylum:Chordata
Classe:Sauropsida
Ordine:Testudines
Sottordine:Cryptodira
Famiglia:Testudinidae
Genere:Testudo
Specie:T. graeca
Nomenclatura binomiale:Testudo graeca
(Linnaeus, 1758)
Sottospecie:Testudo graeca terrestris
(Forskål, 1775)
Nomi comuni:Tartaruga greca
Tartaruga moresca

SISTEMA
Terrestre
VITA MAX
(selvaggio-cattività)
PESO MAX
(maschio-femmina)
300/500-1 GK
DIMENSIONI
(media-max)
18-25 CM

Tassonomia

Le Golden Greek sono solitamente elencate come Testudo graeca terrestris o Testudo graeca floweri. Secondo la lista di controllo IUCN-TFTSG, entrambe queste sottospecie sono attualmente elencate sotto la prima come Testudo graeca terrestris con il nome comune di “tartaruga mesopotamica”.


Golden greek

Le Golden Greek (Testudo graeca) sono tra le tartarughe più recentementi allevate in cattività. Il loro bell’aspetto e le personalità amichevoli e “estroverse” li hanno resi popolari. L’origine esatta e la specie/sottospecie delle tartarughe greche d’oro sono state un pò un mistero, ma probabilmente sono originarie del Mediterraneo orientale. Tuttavia, qualsiasi tartaruga greca di colore giallastro può essere chiamata tartaruga Golden greek indipendentemente dalla sua sottospecie. Non esiste una specie o sottospecie ufficiale di tartaruga chiamata Golden Greek. In cattività, tartarughe di origini sconosciute vengono allevate tra loro, confondendo ulteriormente le specie reali, o sottospecie, di questi animali. Tuttaviapossono anche appartenere ad altre sottospecie di tartarughe greche. Ad esempio, i greci della Turchia meridionale possono avere una colorazione piuttosto gialla. Sono stati precedentemente classificati come T. g. ibera o T. g. antakyensis, ma ora sono elencati come T. g. terrestris.


Testudo greca flowerii

Anche se T. [graeca] floweri è ora elencato come sinonimo di T. graeca terrestris per la lista di controllo IUCN/SCC TFTSG, si dice che ci siano differenze tra i due.

La più piccola ssp. di T. graeca (non tutti gli esperti accettano questa sottospecie e spesso la sinonimizzano con T. g. terrestris). Il carapace è relativamente piatto e di una colorazione giallo scuro brillante con marcature nere ben definite, la coda ha una macchia nera centrata (importante!), il piastrone è color corno con singole macchie nere centrate. La testa è di una colorazione giallo brillante. C’è una forte somiglianza con T. kleinmanni che ha una colorazione e una dimensione simili”.

Tuttavia si pone la questione se vi sia una differenza “reale” tra T. g. flowerii e T. g. terrestris? Ai fini della cura questo non ha importanza poiché i requisiti sono gli stessi.


Distribuzione

Geografia

T. g. terrestris sono esistenti in Iran, Iraq, Israele, Giordania, Libano, Siria, Turchia, Nord-Est dell’Africa.

L’origine attualmente accettata per le “Golden greek” è Libano, Siria, Israele e Giordania. Ma il primo problema che si presenta è che la loro individuazione geografica corrisponde con quella delle T. g. terrestris.

Habitat

Il Medio Oriente è una zona insidiosa del mondo, solo piccole aree che ospitano le tartarughe circondate da vaste aree che ne sono prive. Questo crea isole geografiche che tendono a sviluppare le proprie specie, sottospecie e unità evolutivamente significative.

  • Regioni habitat:
    Zone calde, secche, sabbiose, simile a quello della tartaruga egiziana.

Descrizione fisica

La Testudo graeca terrestris non è affatto una tartaruga di grandi dimensioni, ma anche all’interno della loro gamma di piccole dimensioni esistono anche varianti più grandi. Come con qualsiasi specie, diverse popolazioni geografiche possono avere spettri di dimensioni diverse.


Colorazione e pattern

La colorazione e le dimensioni delle Testudo graeca è fortemente influenzata dal loro habitat naturale, ad esempio l’altitudine e il suolo su cui vivono. Possono essere piuttosto grandi e scuri: le maggiori dimensioni aumentano la superficie irradiata dai raggi UV e la colorazione scura ne aumenta l’assorbimento, o tendono ad essere di colore più chiaro per respingere una maggiore quantità di raggi UV e per mimetizzarsi meglio in zone con vegetazione più rigogliosa. Si pensa che le tartarughe greche di colore giallastro provengano dalle zone calde e sabbiose del Mediterraneo orientale, del Medio Oriente e del Nord Africa. Alcuni greci dorati sono infatti sono di colore giallo mentre altri sono più marroni o beige. Nei primi la pelle del collo può anche avere una sfumatura arancione o pesca. In sintesi:

  • Il colore del guscio può essere marrone chiaro, giallastro o aranciato/pesca
  • Alcuni non hanno segni scuri, alcuni hanno solo punti centrali sugli scuti e altri hanno segni scuri dall’aspetto più tradizionale delle tartarughe greche
  • Il colore della pelle può essere brunastro, giallastro o color pesca
  • Alcune Testudo graeca terrestris hanno una colorazione più scura, non tutte sono “gialle”

La maggior parte degli appassionati tende a ricercare Testudo graeca terrestris completamente dorate. Il fatto è che anche il nero è una parte tipica della loro colorazione generale, sia come colorazione predominante sia come presenza di pigmento nero a formare più o meno tipici schemi di pattern. Ma pensandoci bene è un po quello che accade in diverse sottospecie di Testudo graeca. Questo è uno dei motivi per cui il termine “Golden greek” può essere associato non solo alle T. g. terrestris. La stessa colorazione dorata tende a variare fortemente tra i vari esemplari. Il giallo pallido, il giallo intenso, l’ocra, il bronzo e persino un arancione acceso fanno tutti parte classicamente della loro combinazione di colori.

Tra le foto dei nostri esemplari di Golden greek si può rimanere sorpresi dalle vivaci tonalità cha vanno dal giallo all’arancio brillante. Ma è giusto dire che rimangono pur sempre varianti di T. g. terrestris.


Foto


Dimorfismo sessuale

Sebbene distinguere il sesso nelle tartarughe molto giovani risulta essere cosa al quanto difficile, negli esemplari adulti invece i tratti distintivi sono ben evidenti:

  • Le femmine possono crescere il doppio dei maschi
  • Le femmine adulte hanno piastroni piatti, i maschi leggermente concavi
  • I maschi adulti hanno la coda più lunga

Altri tratti distintivi

  • La posizione dell’apertura cloacale. Nelle femmine, l’apertura della coda è più vicina al corpo. Nei maschi, l’apertura non è così vicina al corpo ma più in basso lungo la coda.
  • Le femmine hanno un’articolazione del piastrone mobile che consente all’ultima parte del piastrone di aprirsi un pò per la deposizione delle uova.

Tratti forvianti:
Come nelle altre specie di tartarughe, l’angolo degli scudi anali è più ampio nei maschi e più stretto nelle femmine con un’apertura più rotonda per consentire il passaggio delle uova. Ma gli allevatori con l’esperienza raccontano che questo è un tratto assolutamente forviante in quanto può cambiare da individuo a individuo.


Riproduzione e deposizione

Comportamento

Prima della deposizione, una femmina può diventare piuttosto irrequieta e aggressiva. Può speronare e montare altre tartarughe nel suo recinto a prescindere che siano maschi o femmine. 

Questa aggressione pre-nidificazione può essere più grave se il recinto è piccolo. È meglio rimuovere le altre tartarughe, soprattutto al chiuso dove lo spazio è limitato, per consentire alla femmina gravida di nidificare e deporre le uova in pace.

Incubazione

I parametri di incubazione artificiale (tamperatura/umidità) più utilizzati differiscono leggermente tra gli allevatori. Generalmente le uova, dopo la deposizione, vanno lavate con acqua tiepida, disposte su vassoi in plastica appoggiate su un substrato (perlite, vermiculite o sabbia) asciutto.

Valori medi incubatrice comunicati dagli allevatori: temperatura= 32°, umidità tra il 75% e l’80%. in questo modo avremo una probabilità maggiore di nascite di esemplari femmine e minore tempo di incubazione.

E’ consigliabile per i meno esperti o per chi non possiede incubatrici professionali o semiprofessionali di non avvicinarsi ai valori massimi per evitare che valori di isteresi eccessivi  o mal funzionamenti portino alla perdita delle covate.


Abitudini e stile di vita

Le Golden greek tendono a seppellirsi nel terriccio o sotto la base di ciuffi d’erba, indipendentemente dal fatto che siano mantenuti al chiuso o all’aperto, questa capacità di nascondersi dovrebbe essere mantenuta nell’allevamento in cattività. Sfortunatamente, se vengono mantenuti in un’area con un substrato umido, questa tendenza a scavare li porta a stare in un luogo molto umido per lunghi periodi di tempo. Dopo l’esposizione ad un ambiente umido, anche se caldo, molte di queste tartarughe sviluppano malattie al tratto respiratorio superiore dimagrendo velocemente. Per evitare ciò, le Golden greeks dovrebbero essere alloggiati in un ambiente asciutto.


Mantenimento in cattività

La specie si presta molto bene al mantenimento in cattività ma richiede prima una certa conoscenza dei parametri di stabulazione. Le Testudo graeca terrestris vivono bene in quelli che sono i parametri tipici del Clima Mediterraneo.Tollerano benissimo le basse temperature ma rimangono sensibili a percentuali alte di umidità (recinti con umidità stagnante sul substrato o tassi di umidità relativa dell’aria costanti nel tempo superiori al 70%).

Viene spesso indicato che la percentuale di umidità ideale, per le T. g. terrestris  e per molte specie africane si aggira in un range che va dal 30% al 50% oltre il quale gli animali rischiano di ammalarsi o addirittura morire. Niente di più errato. Imponendo un tasso di umidità così basso, pochi esseri viventi riuscirebbero a sopravvivere nel tempo.

E’ consigliabile costruire ampi recinti in zone soleggiate e ricchi di rifuggi. Io personalmente non tengo a disposizione l’acqua tutti i giorni. L’alimentazione dovrà essere varia, deve privilegiare erbe di campo, fiori e fieno, mai insalate a cappuccio. Personalmente non fornisco frutta. Le T. g. terrestris affrontano tranquillamente il Nel periodo invernale è necessario approntare un terrario riscaldato con temperature da 30 a 32° C di giorno ed intorno ai 18-20° C di notte. Le dimensioni minime devono essere di 60 X 90 cm di superficie per esemplari baby e di 120 X 60 cm per esemplari adulti di almeno 15 cm di lunghezza. E’ specie che non va in letargo ed è quindi necessario rifornire il terrario di illuminazione che dia raggi UVA e UVB onde poter permettere la sintetizzazione della vitamina D3 che è alla base della sopravvivenza di questi rettili. Il terrario deve poter disporre anche di una zona a temperatura più bassa e di un rifugio buio, oltre alla ciotola d’acqua nella quale deve potersi immergere senza correre il rischio di affogare. In questo modo gli esemplari possono autotermoregolarsi. E’ consigliato fornire del carbonato di calcio sottoforma di polvere sopra gli alimenti, oppure sottoforma di pezzi di ossi di seppia o di gusci d’uova che verranno rosicchiati.


Popolazione

STATO CONSERVAZIONE: VULNERABILE

ULTIMA VALUTAZIONE
1 agosto 1993

AMBITO DI VALUTAZIONE
Globale

ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE
Decrescente


Minacce

Le tartarughe greche sono minacciate dal commercio illegale di animali domestici e dal degrado e dalla perdita dell’habitat, principalmente a causa del pascolo eccessivo del bestiame.


Legislazione Cites

Inserita in Red List, come tutti i rettili del genere Testudo, la T.graeca è protetta dalla Convenzione di Berna allegato II, inclusa nella Convenzione di Washington, C.I.T.E.S. appendice II dal 01/07/75 e in allegato A (reg (CE) 1332/2005) della Comunità Europea, per cui è assolutamente vietato il prelievo in natura e regolamentato l’allevamento e il commercio degli esemplari in cattività. In Italia i compiti di sorveglianza e di gestione delle norme applicative delle convenzioni internazionali per la tutela delle specie animali sono di competenza del Corpo Forestale dello Stato.


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